Dal – Al: dal 2017 ad oggi
Committente: FCA

Il progetto GreenFactory4Compo mira a sviluppare soluzioni innovative finalizzate all’utilizzo di materiali compositi ad elevate prestazioni durante le fasi di stampaggio, verniciatura e assemblaggio dell’autoveicolo. L’obiettivo è quello di testarne la validità a livello di prodotto, affinché vengano garantiti i requisiti di qualità e le prestazioni meccaniche, e a livello di processo, in un’ottica di riduzione degli scarti di lavorazione e di emissioni in aria, suolo e acqua.

All’interno del WP6 l’attività che ci vede coinvolti è quella relativa al Task 6.4. Nello specifico valutazione dei controlli ambientali attualmente presenti in stabilimento: attrezzature e parametri. Successivamente verrà effettuata un’ottimizzazione dell’acquisizione dei dati e conseguente analisi della gestione del dato: elaborazione e controllo. L’attività svolta in collaborazione con i partner del progetto prevede anche la possibilità di realizzare dei sensori di monitoraggio in tempo reale a basso costo per il controllo dei parametri di qualità ambientali più significativi.

Nel WP 8 i due Task 8.2 (Analisi economica ambientale dei processi) e 8.3 (Analisi energetica dei processi) si pongono come obiettivo quello di fornire validi strumenti in grado di comprendere gli hot-spots energetico-ambientali del processo di verniciatura, opportunamente monitorato dal punto di vista tecnologico e ambientale (filtrazione aria, abbattimento dei COV). Nello specifico il progetto si pone come obiettivo quello di confrontare due differenti tecniche di verniciatura ed in particolare quella tradizionale e quella per sublimazione.

 

Dal – Al: dal 2018 ad oggi

Committente: SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) SpA

La presenza di fosforo nelle acque di scarico degli impianti di depurazione delle acque reflue trova una soluzione nel trattamento di precipitazione simultanea nelle vasche a fanghi attivi; tale procedura, efficace per il rispetto dei limiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, ha tuttavia l’aspetto negativo di incrementare la produzione di fango, e di non consentire il recupero e riuso del nutriente, che costituisce una risorsa scarsa. Per affrontare tale problematica, è da tempo in discussione sul panorama tecnologico mondiale la tecnologia della precipitazione della struvite, che risulterebbe concettualmente valida per entrambi i sopraccitati aspetti, sia di efficacia sia di prospettive di recupero.

Il progetto di ricerca proposto prevede le seguenti attività:

  1. Fase 1. Overview del processo di produzione della struvite e individuazione di impianti operanti a piena scala;
  2. Fase 2. Studio di fattibilità. Nel corso di tale fase saranno elaborate le informazioni relative al layout e al dimensionamento di massima delle diverse sezioni dell’impianto, le produzioni attese di struvite nonché informazioni di carattere economiche.

Dal – Al: dal 2016 ad oggi
Committente: SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) SpA

L’oggetto del contratto è l’elaborazione di un sistema integrato delle emissioni odorigene basato sullo sviluppo di una catena modellistica, in grado di caratterizzare e monitorare eventuali emissioni moleste generate dall’impianto.

  • Fase 1. Studio preliminare. L’obiettivo di tale fase è l’identificazione delle aree a maggiore impatto e delle sostanze chimiche da monitorare, la scelta della tipologia di strumenti di misura delle concentrazioni e la definizione delle specifiche tecniche della centralina meteo;
  • Fase 2. Sviluppo del sistema di monitoraggio. Tale fase prevede l’analisi delle prestazioni del sistema di monitoraggio e della catena modellistica prendendo in esame distintamente diverse aree sorgenti di effluenti odorigeni all’interno del sito SMAT.

 

Dal – Al: dal 2017 ad oggi
Committente: SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) SpA

L’oggetto del contratto è uno studio di fattibilità in merito all’impiego del biogas come fonte di anidride carbonica per l’accrescimento microalgale in un sistema pilota basato su fotobioreattore planare. Le varie fasi di realizzazione della sperimentazione sono state divise in tre parti:

  1. Il primo Step è composto da due fasi principali (come visibile nello schema) e prevede che venga approntata la tecnologia su Foto Bioreattore Pilota per l’accrescimento microalgale in condizioni controllate
  2. Il secondo Step prevede di implementare nel sistema una colonna a bolle per la massimizzazione del trasferimento di CO2 nel sistema.
  3. Lo step finale valuterà il comportamento del sistema con diverse configurazioni di esercizio, in modo da testare l’affidabilità del processo e poter stabilire alcuni protocolli di esercizio da trasferire ad eventuali scale-up.

 

Dal – Al: dal 2017 ad oggi
Committente: Ecosavona srl

Il contratto di ricerca nasce poiché la società Ecosavona, che gestisce la discarica in oggetto per rifiuti urbani e rifiuti non pericolosi, su impulso dell’Ente autorizzante Provincia di Savona intende verificare l’effetto che la presenza in ingresso alla discarica di rifiuti speciali aventi un tenore di DOC elevato può avere sugli aspetti prestazionali della discarica intesa come bioreattore, ed in particolare sugli aspetti relativi all’impatto ambientale ed alla capacità di generazione di energia elettrica.

 

Dal – Al: dal 2017 ad oggi
Committente: Lavazza

Il contratto di ricerca nasce dall’esigenza da parte del committente di valutare tra le diverse tecnologie a disposizione nel mercato attuale quale potrebbe essere implementata con efficienza nel trattamento degli scarti di produzione all’interno dei propri stabilimenti. La prima fase sperimentale, conclusasi nel 2017, ha dimostrato come per i quantitativi di prodotto trattato negli stabilimenti gli scarti fossero troppo esigui per giustificare un impianto a combustione. Al contrario la digestione anaerobica sembrerebbe essere uno scenario più interessante. A tal proposito si procederà a testare le rese in termini di potenziale metanigeno utilizzando un pilota a secco (20-30% ST) alimentato in co-digestione in range termofilo.